Regione: Soldi prelevati & soldi regalati
Manovra regionale da 400 milioni di tasse. 12 milioni della Regione volati via a Parma
La prima pagina dei quotidiani locali e nazionali è dedicata ai mancati trasferimenti dello stato a Regioni, Province e Comuni che ha generato la “stangata” con aumenti su tasse (Irpef, Irap), bollo auto, ticket sanitario,… deliberata, dalla nostra Regione per mantenere e incrementare i servizi a cominciare dalla sanità. Naturalmente tutti a livello nazionale e locale cercano motivazioni a scelte che, in realtà, sono ragionevoli e, comunque, obbligate.
Il Presidente della nostra regione, De Pascale, parla di un “Patto fiscale” per salvare la sanità, aiutare le famiglie in difficoltà per la casa o con anziani e disabili non autosufficienti ma anche per mettere in sicurezza il territorio e per il trasporto pubblico.
Dalla lettura dei giornali l’argomento che manca, è il “riequilibrio del territorio” proseguendo la politica di disinteresse verso l’alto appennino ed il crinale in particolare in vigore da sempre in Regione sebbene in contrasto con lo statuto dell’ente. E’ noto, tuttavia, che i proclami di uguaglianza, pari opportunità e riequilibrio sono, appunto, proclami che vanno fatti atterrare con discrezionalità e tenendo ben presente che tutti i cittadini hanno uguali diritti ma che può esserci qualcuno più uguale degli altri come ci ha magistralmente segnalato Gerge Orwell.
A questo proposito la lettura dell’ indagine di Milena Gabanelli dal titolo “Aeroporti: i 9 scali senza passeggeri che bruciano milioni di soldi pubblici” lascia l’amaro in bocca perché riguarda anche il nostro territorio regionale. L’inchiesta mette in luce la relazione tra le dimensioni degli aeroporti e la loro capacità di generare profitti e di avere solidità finanziaria. Sui 41 aeroporti italiani gli scali da “bollino rosso” che necessitano di continue iniezioni di liquidità sono Ancona, Forlì, Parma e Cuneo.
Fra questi quattro aeroporti viene esaminato il Giuseppe Verdi di Parma, definito “un morto che cammina” con soli 134.000 passeggeri all’anno (la soglia della solidità funzionale e finanziaria è di 1.000.000 di passeggeri all’anno!). La gestione è di Sogeap società a maggioranza privata che difende coi denti lo scalo cittadino con un mix di orgoglio e campanilismo. Il problema, secondo un esposto presentato in Procura a Parma, è che ci sono 82 milioni di perdite negli ultimi 31 anni e che per tenere in vita lo scalo i soci pubblici, Enac e Ministeri hanno sborsato oltre 65 milioni di euro. Un recente piano di rilancio per trasformare l’aeroporto in uno scalo per il trasporto merci convince la nostra Regione che eroga 12 milioni di euro presi dal Fondo Sviluppo e Coesione ma nell’estate 2023 il Presidente di Sogeap, convocato in Comune a Parma, dichiara “Il trasporto merci è stata una scusa che ho utilizzato per portare a casa i 12 milioni, … ma qui parliamo di trasporto passeggeri”. Nel Giugno 2024 la canadese Centerline Airport Partners prende il 51% di Sogeap e conferma di non essere interessata al trasporto merci.
Certo quei 12 milioni che hanno preso il volo a Parma sarebbero preziosi, magari per un intervento straordinario teso al riequilibrio territoriale per creare occupazione nel crinale!.
L’amarezza viene dalla constatazione che la nostra Regione è tenera coi (poteri e territori) forti e arcigna con quelli deboli.
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