IL PRIMO GIRO D'ITALIA: La sensazione del vincitore all'arrivo
Folle e pieno di storie incredibili, bici in ferro del peso di oltre15 Kg. senza cambio, un solo freno anteriore a tampone, selle durissime e strade con fondo precario spesso dissestato. Tappe di 300 Km in media, nessuna assistenza: in pratica una sfida di sopravvivenza da una città all’altra per ogni tappa.
Il primo giro, ideato ed organizzato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, partì il 13 Maggio 1909 da Milano con 166 iscritti e 127 partenti (il più anziano di tutti Enrico Nanni aveva 44 anni). Otto tappe per un totale di 2445 Km con un giorno di recupero tra una tappa e l’altra, passaggio nelle più importanti città d’Italia (Bologna, Napoli, Roma, Firenze, Genova Torino) ed arrivo nuovamente a Milano. Solo 49 corridori riuscirono a portare a termine il primo Giro d’Italia il 30 Maggio 1909.
La classifica non era a tempo ma a punti. Un punto al primo di ogni tappa, due al secondo, tre al terzo e così via fino alla metà dei corridori al traguardo: tutti gli altri avrebbero preso 50 punti. Al termine del Giro vinceva chi aveva accumulato meno punti. La maglia rosa allora non c’era perché sarebbe arrivata nel 1933. Si iscrissero sei squadre ma c’erano anche iscritti “isolati” che correvano a loro spese pagandosi vitto, alloggio e provvedendo alla manutenzione del proprio mezzo. Alcuni “isolati” disoccupati erano costretti a dormire in case abbandonate o nei campi!. Per chiunque fosse riuscito a terminare il Giro era previsto un premio di consolazione di 300 lire. In Italia, all’epoca, un operaio guadagnava in media 2 lire al giorno mentre una bicicletta costava all’incirca 100 lire.
La partenza del Giro a Milano fu alle 2,53 di notte per garantire l’arrivo della tappa prima del tramonto!
Fra i corridori era presente Luigi Ganna 25 anni che era giunto quinto al Tour de France del 1908 ed aveva vinto la Milano S. Remo del 1909. Luigi era il nono figlio di una coppia di contadini, abitava a Induno in provincia di Varese e ogni giorno andava a Milano in bici per fare il muratore: circa 140 Km, fra andata e ritorno. Al giro correva con la squadra dell’Atala Dunlop.
Ganna era in testa alla classifica ma nell’ultima tappa forò ben 2 volte e rischiò seriamente di perdere il Giro. Raggiunse i suoi avversari diretti fermati da un passaggia livello di un treno che impedì loro di sfruttare il vantaggio su Ganna.
L’ultima tappa venne vinta da Dario Benni che alla partenza del Giro a Milano era arrivato direttamente da Roma, … in bicicletta!.
Luigi Ganna si qualificò terzo e vinse il primo giro d’Italia davanti a 60.000 persone che lo acclamarono all’arrivo di Milano ma non fu il corridore più veloce: se la classifica fosse stata a tempo avrebbe vinto Giovanni Rossignoli che, invece, si classificò settimo. Fu nel 1914 che la classifica divenne a tempo.
L’arrivo a Milano fu un tripudio ed un giornalista intervistò Luigi Ganna chiedendogli quali erano le sue sensazioni: famosa quanto lapidaria la sua risposta “”Me brusa tanto el cul ! ””. Con le strade le bici e le selle dell’epoca molto difficile… una ‘sensazione’ diversa!
Giuseppe Bonacini
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