IL LAVORO
Trump scuote il mondo per averlo ma in Appennino non è una priorità
Trump sta scuotendo il mondo perché vuole creare più lavoro nel suo Paese e ottenere più soldi da chi vende nel ricco mercato USA. La più grande economia del mondo vuole dunque più posti di lavoro in casa propria e non fa mistero del proprio obiettivo. Sorprende che il colosso americano faccia ricorso a strumenti che sembravano superati per migliorare occupazione ed entrate fiscali ma occorre riconoscere che utilizza mezzi e criteri legittimi e - per il momento - efficaci.
Al di qua dell’atlantico, nel nostro Appennino, parlare di lavoro sembra quasi uno sgarbo istituzionale. Al convegno del 5 Luglio scorso al Palasologno negli interventi di chi ha introdotto e dei due relatori il tema del lavoro è risuonato alto e forte come priorità per contrastare il declino ma l’Assessore Baruffi ha chiarito subito che la Regione Emilia Romagna non ritiene questo tema prioritario privilegiando i “servizi”. Si tratta di una scelta amministrativa corretta oppure siamo di fronte ad una grave inadempienza?.
Cerco di spiegare meglio il mio interrogativo ricordando l’art. 1 della Costituzione (L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro..) e 4 (la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto…. Oltre a ciò lo Statuto della nostra Regione dispone (art. 2): la Regione ispira la propria azione prioritariamente ai seguenti obiettivi: attuazione del principio di uguaglianza e di pari dignità delle persone… e all’art. 10: la Regione valorizza in modo equilibrato i propri territori con particolare attenzione alle zone disagiate della montagna…..
Poiché la Costituzione repubblicana e lo statuto della Regione sono documenti vincolanti mi pare evidente che i servizi debbano essere assicurati in modo paritetico sia montagna che in pianura. Trasformare un obbligo disatteso in una priorità (magari confidando sulla circostanza che la conoscenza di leggi e statuti è materia soprattutto per “addetti ai lavori” ... più che da convegni in appennino?) sorprende parecchio.
Quello che allarma, tuttavia, è la mancata comprensione della grave emergenza che interessa l’appennino: la mancanza di lavoro. E’ un dato talmente evidente e dalle conseguenze così ovvie che è disarmante anche solo ripeterlo. Vengono a mancare le fondamenta della convivenza civile se le nostre istituzioni manifestano in modo tanto plateale una così clamorosa disattenzione alla nostra Costituzione ed al loro stesso statuto.
Giuseppe Bonacini
31/07/2025
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